Nelle sessioni di Neuro-Training esce spesso il contesto della Compensazione, ma, che cos’è?

E’ quel meccanismo per cui noi non andiamo nella direzione in cui vorremmo ma in un’altra direzione, quella che ci è consentita.

Consentita da cosa?

Consentita dalle pressioni che riceviamo dall’ambiente attorno a noi e consentita dagli schemi che abbiamo dentro di noi, dalle nostre paure, dalle nostre convinzioni, dal nostro “vedere alcune cose come giuste ed altre come sbagliate”, dalla fiducia che abbiamo in noi stessi nel riuscire oppure no a fare una certa cosa.

E anche dal coraggio, dalla determinazione e dalla “voglia di fare fatica” che abbiamo per raggiungere ciò che vogliamo, che desideriamo e che sognamo.

E quindi cosa facciamo?

Noi abbiamo dei desideri, degli obiettivi, delle ambizioni, dei bisogni..

Però notiamo che realizzarli e soddisfarli è per noi difficile.

Potrebbe essere un qualcosa che nell’ambiente in cui viviamo, nella nostra famiglia o nella società, non viene visto come un qualcosa di positivo, che può portare un frutto, o di adatto a noi in quel momento.

E questo spesso ci porta a non scegliere la strada che veramente vorremmo percorrere. Ma a compensare facendo qualcosa che non ci dispiace così tanto, ma che neanche ci entusiasma, che però è “consentito”.

Questo genera in noi una sorta di frustrazione che poi abbiamo la necessità di compensare, e lo facciamo in moltissimi modi, con il cibo, con lo sport, con lo shopping, con il sesso, con le relazioni, etc..

Al posto di sciogliere e risolvere la situazione principale, troviamo una strada che ci consente di non avvertire un grande malessere perché la frustrazione, l’insoddisfazione, viene comunque “sfogata” attraverso un’altra via.

E’ una modalità che ci serve, che utilizziamo perché comunque ci permette di andare avanti nella vita. Allo stesso tempo il mantenerla ci allontana dall’essere davvero felici.

Viviamo, ma non lo facciamo pienamente, perché c’è sempre una parte di noi che non stiamo guardando.